Villaggio di Crespi d'Adda

27 Novembre 2017 

Visita al Villaggio di Crespi d'Adda (link al sito ufficiale qui). 

Patrimonio Unesco, è ancora oggi un paese abitato prevalentemente dai discendenti dei lavoratori dell'opificio tessile.

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Il complesso venne realizzato tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900 dalla famiglia Crespi, accanto al proprio opificio tessile con l'obiettivo di far alloggiare i dipendenti e le loro famiglie. Il villaggio sorge in posizione isolata all'interno di un bassopiano delimitato da due fiumi: l'Adda e il Brembo che formano una penisola chiamata "Isola Bergamasca", alla cui estremità si trova appunto il villaggio. La scelta di far risiedere qui il complesso industriale e abitativo non è stata quindi casuale ma collegata principalmente alla disponibilità di acqua. 

 

Crespi è il nome della famiglia di industriali cotonieri che decisero di dar vita a questa moderna "città ideale del lavoro", all'interno della quale c'era anche il loro magnifico castello. L'idea fu di Cristoforo Benigno Crespi e di suo figlio Silvio Benigno il cui intento era di riprodurre un piccolo feudo, dove l'abitazione e il padrone stesso fossero simbolo sia dell'autorità che della benevolenza verso gli operai e le loro famiglie. Nel villaggio risiedevano solo coloro che lavoravano nell'opificio e la vita dell'intera comunità ruotava attorno alla fabbrica, ai suoi ritmi e alle sue esigenze.

 

L'assetto urbanistico del villaggio è imperniato sulla presenza della fabbrica che si sviluppa lungo l'asse viario principale. Accanto alla fabbrica si erge maestosa la villa padronale in stile medioevale trecentesco, con la sua torre, simbolo del potere della famiglia Crespi. Le abitazioni degli operai sono di ispirazione inglese: si tratta di circa cinquanta casette ben allineate a est dell'opificio lungo strade parallele, con decorazioni sempre in cotto, finiture in ferro battuto, mattoni a vista. Ogni edificio è circondato da orti e giardini.

 

Nato nel 1878, Crespi d'Adda, ancora oggi al suo interno ospita una comunità in gran parte discendente degli operai che vi hanno vissuto o lavorato. Le case sono tutte di privati mentre la fabbrica che è rimasta in funzione fino al 2004 sempre nel settore tessile cotoniero e adesso è completamente abbandonata. 

 

L'UNESCO ha accolto Crespi d'Adda nella Lista del Patrimonio Mondiale Protetto in quanto "Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa". Criteri soddisfatti:

- offre un esempio eminente di un complesso architettonico che illustra un periodo significativo della storia umana; 

- costituisce un esempio eminente di un insediamento umano rappresentativo di una cultura, specialmente se divenuto vulnerabile per l'impatto di cambiamenti irreversibili. 

 

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